I giorni della merla
Come spesso accade per i racconti del folklore e dalle tradizioni popolari, dietro a proverbi e a modi di dire tramandati per secoli, o addirittura millenni, si nascondono antiche tradizioni alla base della nostra cultura europea che spesso portano in sé anche un fondo di verità.
In questa parte finale del mese di gennaio, entriamo quindi nei Giorni della Merla che per tradizione, rurale ma prima ancora pagana, sono i giorni più freddi dell’anno.
Antichità
Le leggende collegate a questo modo di dire sono in realtà molteplici e di varie origini. Di certo una delle più note e maggiormente diffuse, circa duemila anni fa, era chiaramente di origine greco-latina, quindi collegata alle divinità ed alla mitologia del tempo.
O per meglio dire, in base al livello di freddo raggiunto in questi ultimi giorni di gennaio, la tradizione vuole che si può avere un’idea ben precisa di quanto ancora durerà l’inverno prima di concedere il passo alla primavera.
Epoche successive
La povera merla, estenuata dalle persecuzioni di Gennaio, si rifugiò in un comignolo per tre lunghi giorni, uscendone completamente sporca e nera di fuliggine e così sarebbe rimasta per sempre.
L’ultima testimonianza reale e diretta è sostanzialmente quella legata al mondo rurale e alle sue antichissime tradizioni che attingono a piene mani da questo enorme crogiolo, antico e pieno di sapienza.
Quale che sia la variante di questa storia, di origini antichissime e perduta ormai nelle pieghe del tempo e delle tradizioni dei popoli, quando la udiamo nelle fredde giornate invernali, non possiamo non pensare che, come i nostri nonni ci insegnavano, il suo dirompente canto, squillante e beffardo, sia giunto per ricordarci che l’inverno è ormai giunto alla fine del suo cammino…
o forse no, forse è ancora ben lungi dal terminare!?!