Melezzole

Esistono angoli nascosti della nostra verde Umbria, appartenuti ad un antico passato glorioso ed epico, che oggi si lasciano scoprire lentamente, protetti da boschi, monti e colline che ne cullano la memoria e la traccia lasciata nel trascorrere del tempo.

Uno di questi è sicuramente il territorio compreso tra Todi Amelia ed Orvieto, attraversata dai Monti Amerini e vero scrigno di gioielli preziosi.

Oggi ci addentreremo per le vie romantiche di Melezzole!

Il Borgo

Incastonato nel cuore dei Monti Amerini, nel punto più interno e alto rispetto a tutti gli altri borghi e antichi castelli della zona, se ne sta lì, immobile e dormiente, cullato da una natura incontaminata che lo circonda e avvolge, meta di turisti curiosi e dei tanti pellegrini che sempre di più intraprendono il Cammino dei Borghi Silenti.

Proprio questo cammino, negli ultimi anni, ha dato nuova vita a queste zone lontane dalle principali vie di contatto con le grandi città e ha permesso a tante persone di scoprire, o magari riscoprire, un territorio tanto affascinante.

Melezzole ci accoglie con il suo grande torrione posto all’ingresso del borgo, simbolo che racchiude in sé molto di quel che è stata la storia di un centro un tempo vero punto nevralgico per la gestione del territorio. 

Porta dell’Aquila, questo è il nome della torre con il suo antico arco di accesso al castello, ha in alto tra le pietre un rilievo marmoreo che raffigura proprio un aquila con un drappo tra gli artigli, simbolo stesso della città a cui Melezzole è stata legata indissolubilmente per secoli: la città di Todi che nel suo massimo splendore militare e politico, tra il XII e XVI secolo circa, vedeva in queste terre ricche e rigogliose la massima estensione a sud del suo territorio, sul confine con Amelia e Orvieto.

Entrando nelle vie del borgo, perfettamente conservato con cura e amore dai suoi abitanti e da chi magari torna per il periodo estivo e cerca in questi luoghi antichi e silenziosi un rifugio dal caos cittadino, è facile notare come le stesse siano circolari e concentriche. 

Attraversando le case del borgo, si stringono in cerchi concentrici, come una dolce spirale che sale verso l’alto, e da qualunque lato procederemo,  giungeremo infine sul punto più alto di Melezzole: qui troveremo la piazza principale ormai priva dell’antica torre ma impreziosita dalla chiesa di San Biagio (XII secolo) e da altri palazzi antichi e suggestivi, ma anche da una spettacolare vista sui Monti Amerini e sulle vallate a sud in direzione di Terni.

Cenni Storici

Territorio che vide sicuramente tracce di insediamenti etruschi e successivamente romani, con il passare dei secoli svaniscono purtroppo altri cenni storiografici sulla zona e su Melezzole.

Lo stesso nome potrebbe derivare dall’abbondanza di meleti al tempo presenti nel territorio ma anche, probabilmente, per la presenza di una gens Melentia proveniente da Roma.

In ogni caso ritroviamo delle tracce storiche su questo territorio, come su altri del centro sud dell’Umbria, nell’anno 1112 d.C. quando gran parte di questi luoghi vennero ceduti alla potentissima Abbazia di Farfa

Le principali fonti dell’epoca citano in effetti una ‘Ecclesia in Melezole’ che confermerebbe il legame molto stretto tra Melezzole e i conventi benedettini presenti su tutto il territorio, risalenti agli albori di questo ordine monastico antico ed importantissimo e punti cardine per la conservazione della fede e dei testi antichi.

Ma anche per plasmare la terra e le coltivazioni con la sapiente maestria che ha preservato e conservato sino ai tempi moderni, le campagne e gli scenari tanto amati e caratteristici della nostra regione.

Dal XIII secolo diventa a tutti gli effetti un possedimento di Todi e da qui inizia un lungo legame, a volte tumultuoso, tra le due. 

 

Melezzole infatti, unita in una cosiddetta ‘castellania’ con le vicine Toscolano e Santa Restituta, rappresentava un punto cardine della difesa dei possedimenti tuderti sul confine naturale dei monti amerini verso sud e per questo aveva sia ingenti obblighi in termini difensivi, ma anche, data la ricchezza del territorio e dei signori che lo occupavano, onerosi obblighi economici pretesi da Todi sia in termini di materie prime, sia ovviamente di dazi e tasse cospicue.

Quando poi nel XVI secolo avvenne la definitiva sottomissione di Todi alla Chiesa, le cose non migliorarono per gli abitanti del luogo, forse ancor più gravati da pressioni fiscali e materiali a cui tentarono più volte di ribellarsi, ottenendo spesso il risultato contrario.

Solo in epoca ben più tarda, con il passaggio delle truppe napoleoniche e le importanti riforme civiche e territoriali imposte dall’imperatore, Melezzole, che nella suddivisione in Cantoni del territorio venne assegnata a Baschi, potè svincolarsi definitivamente da Todi ed ottenere una propria effettiva autonomia.

 

Oggi appartiene al comune di Montecchio, nella provincia di Terni e se i fasti di un tempo sono ormai un lontano ricordo, di certo questo caratteristico borgo arroccato e incastonato tra i monti, mantiene intatto il suo fascino e la sua antica bellezza, e con fierezza rappresenta ancora oggi il…

Sapore dell’Umbria!

 

Attività 

Oltre alla visita degli altri borghi vicini di cui parleremo in futuro, si consiglia per gli appassionati di natura ed escursioni, in bici o a piedi, di percorrere i svariati sentieri della zona. 

In particolare si suggerisce l’anello di Monte Croce di Serra

Consigliamo inoltre una piacevole sosta al ristorante Semiramide dove si può degustare un prelibato menù di prodotti tipici e una pizza al piatto veramente gustosa 

https://www.ristorantesemiramide.it/

Melezzole è una delle tappe centrali del 

https://www.camminodeiborghisilenti.it/