I Ceri di Gubbio

“…corri uomo, corri leggero

porta il tuo peso lassù, dove il

padre riposa…”

Festa dei Ceri

Ogni anno, da quasi novecento anni, torna e ritorna questa antica e gloriosa tradizione della città di Gubbio, nella quale ci si può facilmente perdere dimenticando per un giorno intero di essere nel nostro mondo e nel nostro tempo e ripiombare, come per magia, in una romantica e passionale giornata di qualche secolo fa.

Tradizionalmente associata al santo patrono della città, Sant’Ubaldo, grazie alla cui intercessione Gubbio venne salvata nel 1151 da un pericoloso assedio di 11 città confederate contro di essa, oltre che dal sacco dell’Imperatore Federico Barbarossa pochi anni dopo. 

Quando il 16 maggio del 1160 il vescovo Ubaldo Baldassini lasciò le sue spoglie carnali, da subito la popolazione iniziò a tributargli omaggi e a venerarlo come un santo. 

Canonizzato santo nel 1192, nel 1194 il suo corpo venne trasferito nella chiesa a lui dedicata in cima al monte Ingino, che sovrasta la città. Proprio in questa occasione, nacque la tradizione di omaggiare il Santo Patrono con una Luminaria, una processione di ceri che risalivano il monte sino alla basilica. 

Da questa antica tradizione persa nella notte dei tempi, ebbe origine questa festa incredibile che ancora oggi , imperturbabile, resiste e vive nel cuore degli eugubini di ogni età e di ogni generazione e affronta, senza alcun timore, il trascorrere del tempo e i mutamenti della società civile.

Un simbolo, quello dei tre Ceri di Gubbio che rappresentano appunto Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio Abate, talmente importante e rappresentativo da essere stato inserito, di diritto, nello stemma che rappresenta la nostra bella regione. 

Comprendere sino in fondo il legame che sigilla da quasi mille anni una città al suo santo protettore, agli altri due santi e al suo popolo fiero, è qualcosa di veramente difficile e forse non necessario.

Ciò che realmente conta è invece che questa incredibile ricorrenza storica e di Fede, una delle più antiche del mondo Cristiano, ogni anno ritorna a ricordarci che non siamo stati sempre e soltanto pura ragione e razionalità, ma che la nostra storia e le nostre antichissime radici, provengono da qualcosa di ben più complesso e viscerale, nel nostro sangue e nel nostro spirito.

Possiamo, questo certamente, invitare tutti a vivere questa incredibile giornata che torna in vita il 15 maggio di ogni anno che, forse come poche altre cose, rappresenta in modo cristallino…

…il Sapore dell’Umbria! ❤️